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      - Pretesto all'emozione che ci fece vivere dalla nascita inattesa, alla morte che non ne convince». Ben diversamente, e con tono stoico, egli applica la filosofia tedesca del modernissimo ricercatore de' valori nuovi, incomincia coll'ammettere la Gaya Scienza «Colui che rifiuta una cosa, intieramente, per lungo tempo, crederà quasi di averla scoperta di nuovo, quando, per caso, se l'incontrerà davanti. E quale felicità è questa delli esploratori». A corollario, il maestro di Natanaël può insegnargli da Les Nourritures: «Non solo la simpatia, l'amore. Per molte cose deliziose io mi sono usato d'amore - Eretico contro li Eretici, sempre mi attirarono le opinioni lontane, li estremi balzi del pensiero, le divergenze - Convien agire senza giudicare se l'azione sia buona o cattiva. - Una esistenza patetica (di sofferenza), Natanaël, io amerei porgerti, una gioja che nessun altro ti possa offrire. Io non so come presentartela, per quanto questa gioja io la possegga». Cercate di comparare questa magnifica teorica antichissima e sempre nuova, col centone di disparate illusioni filosofiche, che si incontrano nelle Laudi: conoscerete la differenza che passa tra l'opera di un cervello, che elabora il pensiero, da quella dell'altro, che non sa dettar che la forma? Per Andrè Gide la filosofia di Nietzsche si è fatta organica ed espressione di coscienza propria, perchè la vive: per D'Annunzio è una delle molte vernici, che si sono successivamente depositate sulla sua superficie, di cui è nocciolo la libidinosa lussuria di tutto potere in modo tangibile, senza il giudizio del saper rifiutare per godere di più. - Sopra Andrè Gide è lecito ricorrere ad un mio articolo, forse l'unico che di lui, in Italia, distesamente parlò: Andrè Gide ed il suo «Immoraliste». La Rassegna Internazionale, Roma, Aprile, 1903. - Les Nourritures terrestres insegnano ad «Assumere il maggior grado possibile di umanità» cantano «la fame ed i frutti che la saziano, le bellezze della terra e del cielo, la necessità gioconda del riposo, il rondò di tutti i desiderii; la liberazione da tutti i dolori che martoriano l'anima umana procuratici dai comandamenti di Dio; la pienezza soddisfatta di tutte le seti satolle»: indi l'Invio franca Natanaël anche dal maestro: «Ora, getta il mio libro, emancipati, lasciami, m'importuni; tu mi trattieni; l'amore che ho per te mi occupa troppo.


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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





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