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      Si delibera! - E solleva una specie di martello, come Daïkakus, il dio giapponese di cui in questa vendita ci sono varii simulacri, il dio delle ricchezze. - Si delibera! - Il martello cade; e l'oggetto vien portato via dal migliore offerente. Così tutti li oggetti spariscono; e, di stanza, in stanza, la casa diventa nuda e povera. Una grande melanconia prende l'animo, d'innanzi a quello spettacolo. I compratori scendono le scale ridendo e ciarlando, tenendo fra le mani li oggetti portatili, con nella faccia la prima gioia del possesso. Giù nella strada, le carrozze attendono. I saluti sono gai; le riflessioni su la sorte del personaggio sono pietosamente crudeli. Le carrozze si muovono; e li oggetti sono stati raccolti con amore, sono stati custoditi con cura, hanno allietata la vita di tutta una famiglia. Nessuno pensa al dolore di quella signora ch'è uscita dalla sua casa lasciando tutto dietro di sè, sapendo che tutto in breve sarebbe stato disperso, ed avendo coscienza dell'irrimediabile».
      Nel 1911, i cronisti avrebbero potuto risparmiarsi la noia del sopra luogo e la fatica del processo verbale dell'asta, se avessero saputo esumare la prosa di colui che maledisse, fin dalla primissima giovinezza, la nera sorte, che, dandogli le inclinazioni e i gusti di un principe del rinascimento, dimenticò di provveder li denari a chi fu giammai fuor d'amore e di debiti. Per la qual cosa egli non vuol dormire. Ma veniamo a noi.
      Durò parecchi giorni lo spoglio colla vendita all'incanto dei mobili, nella villa.


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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





Daïkakus