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      rispetto alla cripta, l'infranse il piccone;
      rimise l'Anfora risuscitata espatriata alla luce del sole.
      Sostituiti comignoli alle torri, sostituiscono ai gonfalonifumanti ciarpe grigie di fumo;
      rauche le sirene come i corni barbarici,
      chiamano alli ergasteri nuove vittimeper le fattuccherie pestilenziali e chimiche.
     
      E ventura a Te, se una mano a raccogliertiTi levò dalla gleba insudiciata, ti ripose in onore.
      Se in torno a Te, miracolo al pensiero,
      nello spontaneo ricordare di cronachetessé la poesia simboli e rimpianti,
      e ti affidò nel volo delle imagini,
      che suscitan le tue antiche forme.
      E s'io amai assaggiare la terra, che Ti avea conservato,
      seppi il sale del sangue di mio Padre,
      e li latte della Madre in sul palato.
     
      Anfora, fosti:
      il Tempo come un fiume ha già estuatosopra l'Epoca fosca;
      per vanto atavico e religionesi ripresenta ancora, nella nostra coscienza, senza lacuna.
      Futuro, presente e passatofermentano del pari; la mente aduna tutti i motivi
      sul tornear comune che ripete queste attuali possibilità.
      O Vaso infranto, non abolito,
      canta la storia nella mia memoria,
      canta dai cocci tuoi; ricanta un sacrificio,
      Orciuolo millenario, la nostra e tua passione,
      nel frangersi di questa ultima nobilità.
     
      Per l'anima di un vaso infranto il XV Luglio del MCM.
      In lode al Mosto
     
      Uva parit dulces, sed sole coquente, liquores,
      Qui recreant homines, qui recreantque Deum.
      Sed cessent radii solis, lux aurea cesset,
      Nullis erit Bacchus, frigida vitis erit".
      Anonimus
     
      En toi je tomberai, végétale ambroisie,
      Grain précieux jeté par l'éternel Semeur,


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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