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      per ritrovarlo al colpo che decide.
      Sciocchi, sciocchi!
      Solo i pitocchihanno queste speranze lontane
      che dormon sulla paglia de' giacigliinel presepe.
      Altri sono migliori i consigli.
      Li Eroi van sulle cime della vitacome a scalar Bastiglie,
      li Schiavi stanno a basso vicino ai palafrenie lavoran di striglie.
      Le donne curiose fremono delli Eroi
      tendon le braccia, tendono i seni:
      sotto a' cieli né oscuri né sereniingorde assorbono la genitura:
      li Schiavi come i buoi, tiran l'aratro.
      E i forti dan presenti d'astri e di stelleall'incaute belle.
      Esse giuocan coi fuochi e vi s'abbrucianocoi diletti guerrieri.
      Oh! jeraticamente sta nel mondoAmor, gran Dio, porpureo all'aspetto,
      porpureo come un pazzo ed un predestinato,
      con ali d'oro in cima dell'elmetto.
      E faretra pei clivi e le boscagliedove cozzan zagaglie
      invidiose e gelose.
      Io passai sui cadaveri recentirisi ai tormenti, risi alle fiamme:
      ricolsi lance spezzate e versiereper il piacere della vendetta;
      e per dono alli eredi delli estinti.
      Altro vuol l'Uomo: un Dio, forse se stesso.
      Vidi la luna scioglier lo strascicosui limpidi paduli;
      vidi garzoni ignudigiocar nell'acque pregne di luna:
      vidi il corteo che adunal'orror del bujo.
      Passai sulle paure e risi ancora.
      Molti raggi di luna ho là raccolti,
      e bene involtinella malinconia,
      largisco qui a favore d'una prosodiache suda sulla rima.
      Oh, ma in me stesso era tutto il creato;
      guardai nel cuor per veder tutto il mondo:
      fummo una schieraora solo rimango,
      ed i morti non piango.
      Di tra i ferri crudeli e dardeggiantifu gran copia di pianti,


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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