Pagina (84/207)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Due parole
     
      Tenera rosa piccina,
      rosa, non mettere spina,
      ora all'albore del vivere,
      domani in opulenta maestà:
      l'amore anche s'affinasenza l'angoscia e il dolore:
      bellezza non periclitasenza la vanità.
     
      Volgiti al sole: guìdati sulla sua luce.
      Un raggio discende intessutod'ogni speranza, conduce
      a ritrovarti in pace con te stessa e li uomini,
      candida giovanezza,
      sicura promessa giurataa più matura età.
     
      Verso, o parola povera!
      Questo non è madrigale,
      Lenina, è accento onesto,
      è breve, è rude; e valecome un consiglio d'amico;
      rosa piccina che sbocci,
      tu lo sorprendi nascentesu labra che sanno ormai troppo,
      come una profezia:
      Conservati intatta; dice,
      racchiusa profuma al tuo richiamo,
      esponitilimpido specchio per li occhi,
      limpido e senza mugghima fiamma d'oro pel cuore:
      sfuggi la tristizia e la bigia menzogna che cadedentro l'anima nostra come un tarlo:
      vivida e fresca in graziabussa alle porte della pubertà."
     
      Verso, o parola povera:
      fiato vano e capriccio,
      talora dissonanza sull'armonia diffusadel mondo misterioso e rivelato!
      Quanto meglio ignorare e non comprenderema credere appaga la vita sempre d'imagini buone:
      oltrepassare colla pupilla intesa e arditapiù in là dell'orizzonte;
      sorridere ed amarequesta impaziente e ambigua nostra mortale fraternità.
      Ad una Amica
     
      Perdonate, Signora,
      nella brev'ora di questa sera morbida e brumosaperdonate codesta mia parola imperfetta e povera.
     
      È un dolce sentimento di riconoscimento,
      fresco, compreso e calmo,
      sì calmo come una conca di lagose brezza non soffia e riscintilla al sole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





Amica