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      fibra ed anima grande nel salire,
      o boccioli speranze invermigliate.
     
      Tal si rinchiude cerchio di un salutonella brev'ora che segna un ritorno
      su il labro a muto contemplar fantasimescioglie il suono inadorno.
      Tal l'Ospite accolga i sentimentid'ogni più secreta partecipazione,
      l'intreccia e li deponecorona augurale,
      e con qualche tremoreha li occhi suoi ne' vostri rivolti,
      se dubita e si scusa nell'attodel suo poco valore.
      Ad una Giovine inquieta
     
      Io ti dirò: "Interrompiil vagellare dei giorni inquieti".
      Stagnan malinconie sopra fittizi doloripiangono lagrime amare
      sui turgidi rossori de' capricci ebefrenici.
     
      Io ti dirò: "Giovine, non convieneconsentire al delirio spasimato
      in codesta tristezza che deplorail bel canto spiegato della vita."
      Ed ecco che all'equivoco inalberafresca giocondità vittoriosa
      le intenzioni sovrane e debellatopremon con orgoglio: ben riposa
      sul trofeo delle spoglie cimmeriearruginite e corrose, persuasa
      la ritrovata serenità.
     
      Ma tu ripeterai nell'ore morbide:
      Ho gonfio il cuore e balzamicome un uccello al groviglio del serpe;
      batte e frenetica in gola;
      mi soffoca il singulto.
      Vanno le mute scarlatte alla cacciaoh, desiderii, uggiolanti a tormento!
      mi addentano le carni, le insanguinano,
      mi solcan fonde ed acerbe profonde ferite."
     
      Altro rimprovererai invece ironica,
      rammarico, veleno fermentato.
     
      Ah!
      tu lamenterai, "noja torbida e oscura,
      essere rosa sbocciata e attendereper quanto e invano la mano a cogliermi?
      Sprecare per l'aria indifferente profumidisperdere i petali all' erba piovorna e sul fango


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





Ospite Giovine