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      è un cristallo rubino che sfavillacome la primavera all'aurora,
      e venuta alla soglia della vita volontaria e sincera;
      sacrificata dal vento e della piovaaffidata all'alba ventura
      la casta sofferenza autentica e prova l'amore;
      evolve la gioia serena il saporoso frutto dal fiore."
      Per "Un Amico"
     
      Amico, il nostro dì precipita alla notteprima del sole occiduo;
      Amico, e intorno a noivediam correre a stuolo molti Eroi,
      gettando grida e squassando bipenni,
      e, teoria violacea, delle verginia lagrimar sulle recenti bare.
      Quindi Vecchie ed Infanti
      e un lamentar di piantisenza rimessione
      e una canzonedi contadina stanca al ritornare
      da i solchi pigri e infranti:
      e strida a un'officina senza posa,
      fischii pel cieloed il fumo che fiotta come un velo,
      nube infausta, e s'addensasul volto sorridente di una nuvola.
      Amico, ogni cosa, mi par, si riposaasfisiata d'amore e di dolore; anche la rosa,
      sull'erbe lucenti ama, si ammala d'amore,
      e pur noi ci uccidiamo nel pensierotorbido e nero a fissar l'a venire.
     
      Stagnano brume alla vigilatricecoscienza del Sogno;
      ora il massimo pensier freme e nitriscese odora vento di lotta lontana,
      eroico polledro di peana.
      E avvampa ancor nelle basse latebredella nostra coscienza
      una fiaccola rossa di prescienzae batte il sangue all'arterie gonfiate
      come sorge entusiasmo,
      e squillan le parolecome trombe imboccate
      se ghignano ingiustizie.
     
      Nuove intenzioni hanno riposo,
      tregua e battaglia insiemedentro alla grande arena del pensiero;
      tra chi fescenna canti e chi ne gemeschiudiam le ferree porte del Mistero.


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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