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      né ben sapea quanto desiderava?
      Forse! Io crederei nel vostro "forse" come certo credettechi allor vi domandava,
      poi che l'occhi sinceri assentiano al gesto e alla dubia parola.
     
      Non credere, perché? Se il nome non inganna esso costanza afferma.
      Se il nome indica una triforme Dea, bene afferma Tre Principii
      ed un Fine: sicurezza e beltà. Sicurezza, poi ch'alle membra caste,
      si recingon le zone, e, se pur nuda, ai bei stagni dell'Asia
      e della Grecia ed ai sonanti fiumi ed ai laghi tranquillispecchi alla Luna, le lunari bianchezze
      della carne donava la Vergine bruna,
      stava a custodia il Coro delle Ninfe del Mito e del Mistero.
      Non io Atteon corsieroor per le selve e bramendo alle damme capricciose nel folto,
     
      a Voi, pel nome antico pauroso, attingerò profano ai velidi presidio, né la favola dolce d'Endimion mi tenta
      se pur Guglielmo poeta la declami a notte nei giardiniper la bocca semita di Jessica, umida del recente
      battesimo di Cristo: e sto muto in questa tenebrialuminosa aspettando. I miei Sogni per l'Anima soave
      d'un fantastico mondo a caccia vanno, risuscitandoe congiungendo l'oppositi principii
      archetipi e la mia realtà qui s'assicura sopra la roccia ferma,
      poi ch'io comando a un cuore ed a una mente.
      Per questo amo ed approvo la bella profezia già disvelata
     
      della Diana, quel "forse" augurale. Pure chi sa, se lo strano cervello,
      che sempre mi suscita parvenze, pur ora inganni al mio sentire,
      poi che alla voce calda della donna risuscitan le favole delle voci d'oroed al profumo dei capegli l'ardenti aromati d'oriente.


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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