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      Un dì vi siete pure ricreduto. Ripeterete.
      Nella notte, oh bianca, oh mia,
      non potremo sentir la frenesianon mai provata, non mai sentita
      del mio potere e del tuo volere,
      non potremo svuotare nella morte tutto l'amore della vita?
      Amare la morte, vivere intensamente!".
     
      Il Passante
     
      (Delle mani a carezza ed a martirio.
      Delli sguardi che adorano e che odiano.
      Dei gridi di preghiera e di maledizione.
      Tutto l'inferno e tutto il paradiso.)
      Basta, Signora, voi siete oscena.
     
      La Passante
     
      A scuola vostra, dottore dell'ideale libertinaggio.
      Sono nuova, divarico le coscie,
      ho svelto i lini alla onestà, quella che va per le caseper bene. Non aspiro verbene tenere e lacrimose,
      ma rose orgogliose, lussuriose.
      Prenacqui al favoloso serpentello dell'Eden,
      Jehve, se rammentate: il serpente è retorica,
      un pastore del Libano l'estrussenei rudi sbocchi della prosodia. Guardate me,
      Jehve semplice e prima,
      per quanto la pruina mi cristalli la chioma,
      e Jehve giovanetto, intatta e perfetta,
      d'oggi alla pubertà.
     
      Il Passante
     
      Imitami e ripetimi. Ti foggerai pur sempresul modello maschile.
     
      La Passante
     
      Te stesso; sfatato.
     
      Il Passante
     
      Non ingiuriarmi.
     
      La Passante
     
      L'andromedia trionfa dal primo segno rosso della lunaall'inconscio prurito verginale. Voi maschio ci bevete
      coll'occhi assorbenti.
      Vi sono dei vecchi ardi che s'indugianocolle mani di scheletro alle chiome bionde e proffuse
      delle giovanette:
      e vi sono dei nonni incestuosi che spian dalla toppaal dispogliarsi della nipotina.
      Vi sono dei ragazzi petulanti che nei giuochi innocentisminuzzano i pimenti pornografici;


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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