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      con un passo più fresco e più forte.
      Attendendo, riposiam nei giardini comunali.
      Attendiamo con cura e con diletto a strajarci sull'erbe pettinatea riposarci all'ombra dei bei pini
      a cui già l'ars topiaria fece l'acconciatura.
      Non abbiamo paura di riguardare in volto ai cittadinie fermiamo i bambini per accarezzarli.
      È certo invece che il nostro costume lascia alquanto a pensare.
      Non trovate?
     
      La Passante
     
      Ho lasciato le maniche di seta sopra alla spinaho lasciato la gonna tutta lacera sopra allo sterpo della collina.
      Ho un semplice guarnello come una pastoraed il bruno mantello non lo trovo più.
     
      Il Passante
     
      Tutto questo vi onora: è una buona virtù, una fragrante umiliazione.
      Rimarrete più nuda ma più casta. Velo non è pudore:
      se voi velate il viso tutta nuda, sarete assai più oscena:
      e se il volto scoperto fa l'attucci della civetteriaavrete il corpo fasciato dalla veste prolissa ed ermetica,
      sarete la Lussuria.
      Una volta ai festini eravate coperta assai di più,
      ma meno virtuosa. -
      Ritorniamo bambini.
      Odoriamo una rosa senza sfogliarla,
      non chiediamo i perché delle cose odorose:
      saremo più saggi se fuggiremo i profumi.
      L'umanità ha bisogno di svestirsi per ritrovarsi.
      Un Cinico di Megara guardiano di porci, se mi vedessemi presterebbe bisaccia e bordone, anche il pileo ombroso,
      e mi saluterebbe: ma se incontriamo (e vi ammonisco prima)
      un cittadino pezzente, non ci vorrebbe porgere la mano,
      e fra il dubio e il timore chiamerebbe il tutore del buon ordineper farci rivestire.
     
      La Passante
     
      Io non ho freddo.
     
      Il Passante


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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