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      Anima! hai tu creduto d'esser trascorsa per questi paesaggi?
      Anima! hai tu creduto ai bei miraggi della sua coscienza?
      L'adolescenza è morta: e non fu un sogno?
      Ogni sogno è una tua inquietudine.
      Ad ogni svolto di stradahai lasciato una parte di te stessa:
      se giungi in fondo, ritroveraila bella tomba d'oro, già gravida di te:
      vi hai nascosto il tesoro, passando un poco primadella tua fragrante ingenuità.
     
      - Se guardi in torno, delle filatricifilano notte e giorno senza un sorriso, senza una parola
      accoccolate lungo le pendici d'improvvisi calvarii;
      filano; oh, mani indifferenti, oh, dita unghiate e lente!
      Lentezza d'agonia; lentezza calcolata: ogni gesto, nel cuore,
      rinnovella il brucioredi fresche ed antiche ferite;
      oh, sguardo fondo e cavo ed insistente,
      che riconosce di spegnersi e non cessa!
      - Sulle pendici, queste filatricistirano e avvolgono
      il lino di una stola funeraria.
      Non chieder perché fanno:
      fanno, filano, come tu vivi
     
      Il sogno è dunque stanco di saliremandando incensi alle stelle?
      Anima, sei tu stanca di sofrirepel riso ambiguo delle vicende scipite?
      La gioja va, cavalca nel vento;
      non tornerà! non tornerà!
      Il dolore ha violate le tue Divinità
      inutili e superbe.
      Non vorrai tu sdrajarti in mezzo all'erbetroppo umide ed alte
      per attender Chi giunge?...
     
      Per quanto tu cammini pur ti raggiungerà,
      Anima, sempre e sicuro:
      ti troverà più stanca e disillusa.
      Fermati: il Desiderio,
      amante appassionato, tende invanoi lacci alle Chimere:
      la Noja impende densa e si distende.
      Neri uccelli pei cieli sempre azzurri,


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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