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      e tutta la rivolta contro il corpoche mi opprime e non si discioglie,
      come la neve al sole,
      sotto il soffio di fiamma delle voglieche scalan l'impossibile;
      e tutte le ali floscie, vele immote nel vento,
      ali di piombo della malinconia,
      per la etisia di un cielo scolorito;
      e tutte le ali della fantasiadonde già si impiumava, riaccesa,
      scardinata, a salire, a volare.
     
      Perché, ristanno lividi i bei volti,
      una volta, rivolti a me ridendo,
      e, dalle labra livide, i bei dentiverdi e lunghi si scoprono a mordere...
     
      perché, di sotto ai ricciolidelle profluse capigliature accenna,
      il teschio angoloso, e s'inarcano l'ossadi sotto ai seni imputriditi
      delle terree costole...
     
      Perché, nella commossa febre dei veli dimessi,
      vidi teste raggiare l'alabastrodelle membra impudiche;
      e rattenni la mano alle carezze,
      e castigai la cupidigia,
      e tormentai la lussuriacol sarcasmo estetico...
     
      Perché se ho sporto ancora le labra goloso,
      ed ho baciato pupille, paternamente ipocrita,
      oh, le pupille sono cadutedentro le occhiaje che le hanno ingojate,
      e li occhi vi son morti...
     
      Perché, le mani bianche strette in vanostanno inerti alla mia gelida mano,
      e la parola che ho aspettato sempre,
      e che non ho proferita,
      che ho pur voluto udire d'altrui in vano,
      tace per sempre, nel turbine, lontano.
      Dolorose inutilità
      Affres du passé necessairesAgrippant comme avec des serres
      Le sépulcre de désaveau"
      MALLARMÉ
     
      Amare e gustare intimamente,
      senza che mai nessuno se ne avveda,
      - perché al volto si plasma una maschera,
      oh, dolce maschera d'indifferenza -
      e, custodite, assaporare


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207