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      Per un esempio tra mille, eccovi il testo del brindisi col quale egli rispose al saluto dell'assessore Poggi, del professor Morselli e del poeta Ceccardi (il quale disse ornate ma veramente belle cose di circostanza) nel banchetto o maggiolata offertagli a Genova ieri l'altro:
      Ringrazio i continuatori diurnali di Caffaro, ringrazio il nuovo console dell'arte, il nobile poeta apuano, il dottore dell'anima sapientissimo ed eloquentissimo e i colleghi e gli amici che così lietamente, su questo promontorio degno di un trofeo, più che di un barbarico kulm, hanno voluto festeggiare l'incontro di San Marco con 'lo beo San Giorgio' come direbbe Biagio Assereto, l'eroe navale di Ponza, il buon popolano fucilatore e imprigionatore di re, la cui grande ombra si alza ora da Rapallo e ci vela il sole. - 'Su questo terreno d'Ulisse, donde la formidabile energia ligure irradiò per le vie del mondo scoprendole e tentandole tutte, fu celebrato stanotte quel mare ove Lamba Doria gittò il baciato cadavere del figlio ché avesse per tomba il luogo della vittoria, come più tardi volle per tomba il luogo della sconfitta Faà Di Bruno invendicato. Da Oriente ad Occidente, per gli spiriti fedeli, tutte le memorie si confusero in un egual cielo glorioso. Ora, quando la forza della stirpe sente che il passato esiste, sente anche vivo e certo nel suo pugno l'avvenire. Io non oso levare il breve calice all'augurio. Mi imagino su questo Mediterraneo, specchio dell'ideale, ove splende in eterno la luce delle tre rivelazioni - ove la Grecia rivelò il Bello, Roma il Giusto, Giudea il Santo - imagino il genio della città, simile a Cintraco che giurava sull'anima del popolo, levare in alto la leggendaria coppa smeraldina tolta a Cesarea dall'esploratore Guglielmo Embriaco, e ripetere la semplice rude parola antica: - Cristo ne presta grazia che noi possiamo andare di bene in meglio!


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D'Annunzio al vaglio dell'Humorismo
di Gian Luigi Lucini
pagine 126

   





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