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      - Ora parto, disse. Avrete letto sui giornali che si sta empiendo di migliaia di chilogrammi di polvere la bocca dura d'una mina. Da giorni e giorni, degli uomini silenziosi e tragici premono il generatore de 'l rombo e de 'l fuoco in una escavazione lunga che andrà ad attingere il cuore senza palpiti de 'l monte. Io sono stato chiamato a dar fuoco a la mina che dovrà scuotere mezzo milione di tonnellate di marmo bianco...
      - Oh anima intrepida! E non ha paura?
      - La paura ignoro. Io mi porrò senza un brivido a qualche chilometro da la formidabile mina. Premerò il bottone che scaricherà l'impulsione elettrica, chiudendo gli occhi, e forse solo facendomi turare le orecchie. Resterò immobile al mio posto, guardando la morte con ilare viso; e canterò anche una canzone trionfale, al fuoco laceratore, a colui che cresce, si dilata, lacera, erompe! Vedrò i macigni volare; la danza de le rupi, furente a 'l ritmo de 'l mio polso. Tutta una petraia ossea, lucente, candida, generata da 'l mio gesto, avulsa da la sua stasi antica per la determinazione ignea de 'l mio imperioso desiderio! Il dominatore de li uomini ascende ora al trono de la materia universa. Io movo la guerra a le montagne dentate; io solo, tra i popoli stupefatti, patefacio l'ostinata opposizion de 'l marmo...
      - E di quel mezzo milione di tonnellate di marmo, Maestro, che ne farete?
      - La base de 'l mio monumento, rispose.
      Poi afferrò il piccone, uscì da la gran porta, e andò in mina.
      7. Gabriele D'Annunzio in incognitoL'incognito è quella figura politica e retorica per la quale i re di corona e di poesia si fanno più noti tra il volgo.


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D'Annunzio al vaglio dell'Humorismo
di Gian Luigi Lucini
pagine 126

   





Maestro Gabriele D'Annunzio