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      - quando, a D'Annunzio, un buon uomo di suo confratello comediografo, Gabriel Trarieux, che consacra volontieri alcune delle sue veglie, non dedicate alle quinte, alla astrologia, pronunciava il volere delli astri: "Morirai presto!". Brrr! Quale brivido per la schiena! due miseri e soli anni di vita appena! Per la qual cosa, non converrebbe, da parte nostra, rispondere alla predizione col solito e mal auguroso: "crepi lo strologo!".
      Comunque, il maggior interessato se ne guarda. Para il malocchio, la jettatura, il guignon al giuoco, a tavola ed in letto coi preservativi ad hoc sufficenti a qualunque scongiuro. Se non basta il cornetto di corallo crispino, ritto e provocante, sulla punta del quale si calamitano tutte le avversità spossessate della loro nequizia, - rude simbolo del phallus propiziatorio, vestigia delle antiche religioni latine verso le divinità generatrici -; se non basta il cornetto di corallo, appeso ciondolo alla catenella dell'orologio, si schivi almeno il tredici.
      Fatalità: in ogni atto più comune, per 365 giorni ossia per 52 seguite settimane, per quanto durerà il 1913 appena incominciato, la cifra maleficente dovrà ricorrere sia si firmi un contratto di semplice locazione d'opera - metti col primo maestro di musica o pel primo impresario - sia si sottoscriva, datando una lettera anche d'affari a - metti - alla Rubinstein. Ma, all'inconveniente ha sopperito la genialità d'annunziana. Esempio: ve lo racconta il Resto del Carlino, che vuol sempre trovarsi d'accordo con coloro che gli nutriscono gratuitamente il giornale:


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D'Annunzio al vaglio dell'Humorismo
di Gian Luigi Lucini
pagine 126

   





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