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      Sull'agonia di un nume".(36)
     
      Agonizzava una coscienza eroica, perchè, organo non impiegato, s'arrugginiva nell'ozio e si sfaceva; agonizzava l'orgoglio del sacrificio mazziniano, perchè meta irraggiungibile. Che se Giuseppe Mazzini aveva consigliato alla gioventù sua(37): "Abbiamo bisogno, noi giovani, de' poeti; di voi che raccogliate, abbelliate, inghirlandiate dei vostri fiori immortali quella poesia che a noi tutti freme nell'anima, incapace di crearsi un'espressione; abbiamo bisogno di ascoltare la vostra voce, il vostro inno in mezzo alla lotta, nella quale noi ci avvolgiamo; abbiamo bisogno di sapere che il vostro canto ci conforterà il sospiro ultimo che daremo alla patria, che un raggio della vostra poesia poserà sui nostri sepolcri:" - i giovanissimi poeti si rammaricavano col Pinchetti:(38) "Quando pensi alle ombre mazziniane degli Uticensi, dei Bruti minori, dei Cassii, dei Timoleoni, perchè tu palpiti per essi e fremi per la innocenza loro? Perchè questo brivido per le carni, se rammenti l'aura sonnolenta di Filippi, trofeo dei Pretoriani? Perchè giustifichi il fratello che rompe il petto al tiranno? - No: la squallida aritmetica del fatto uccide l'uomo: egli ha bisogno di un divino per sognare, per destarsi, anche... ma intanto sognare! - Guardo le cose come stanno: e li eroi girano il mondo come le striscie nereggianti che pinge sul muro la lanterna magica. - Bruto è un pazzo; Cassio un broglione; Timoleone un fraticida puro e semplice, esecrabile di più; la statua si è infranta, resta il marmo.


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L'ora topica di Carlo Dossi
Saggio di critica integrale
di Gian Luigi Lucini
Editore Nicola & C Varese
1911 pagine 242

   





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