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      Accorre Carlo Dossi verso codeste grandi qualità mistiche ed al fascino torbido ed ambiguo del suo stile; il nome del valoroso ricorrerà spesso sotto la penna di lui. Un'altra affine genialità discorre quell'opera essenzialmente critica e religiosa, che, prima d'ogni altra, ha saputo svincolare il senso di fede, la sensazione di confidenza, dalle forme canoniche, dai dogmi freddi, terribili, sterili, personalizzandoli nella coscienza dell'Unico a mo' di uno Stirner religioso. Dal Candelajo, dallo Spaccio della Bestia trionfante, dalli altri scritti bruniani, dispillano quell'humorismo che l'autore di Ritratti umani ripropone, i motivi che svolge di nuovo, compiacendosi quasi, in uno stesso stile scomposto, personale, saporitissimo.
      Che s'egli va ricercandosi e foggiandosi bizzarre imprese, e l'una descrive: una palla di gomma in rimbalzo dal suolo alla palma della mano tesa ed aperta che ne corregge e ne rinnova l'elasticità, parlando: "Repulsa adsurgo" - e l'altra: un razzo d'oro in un cielo di notte: "Brevis sed splendens"; accoglie, definitivamente, la terza da Giordano Bruno: "In tristia hilaritas, in hilaritate tristis". - "Perchè(70) gli umoristi, in generale, dicono cose fuori della comune sentenza, ma in modo da colpire la intelligenza con un lampo di persuasione, che, spesso, si perpetua in duraturo chiarore: cioè, dicono cose savie vestite di pazzia e pazzie vestite di saviezza: però che ad un discorso fatto di ragione chiunque può opporre: ad uno di cuore nessuno". Infatti, riflettendo sopra sè stesso, si determina a paragone: "Satiricamente, Manzoni corrisponde ad Orazio, Rovani a Giovenale, Dossi ad Ovidio;" - ma definisce: "Il riso(71) di Manzoni era ironia, quello di Rovani sarcasmo; il manzoniano umorismo spira la pace, il rovaniano battaglia"; questo di Carlo Dossi è un singulto che sorride, un desiderio che lacrima, una gioja sciupata, una rosa, che, ancora sullo stelo e non completamente fiorita, vien maculata nel cuore da un verme roditore; è pure una corazza d'acciajo brunita ed oscura, una conchiglia funerea ed infendibile di bronzo, dentro cui la polpa dei nervi e del cervello delicatissimo si rifugiò; donde, dalla difesa combatte e vince.


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L'ora topica di Carlo Dossi
Saggio di critica integrale
di Gian Luigi Lucini
Editore Nicola & C Varese
1911 pagine 242

   





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