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      - E l'amor di sorella risponde colla gelosia, colla diffamazione; e l'amicizia è impastata sul livore e l'invidia, che traboccano in cortesi scortesie, in aggraziati dìspettucci, in umili vanaglorie, dove le linguettine fesse impastojate tra l'r ed il v, lubriche di francese, unte di pittoresco gergo, lutolenti di domande indiscrete, schiumeggiano, dimostrano l'arte maravigliosa e feminile del Flos duellatorum, inchiovata, un'altra volta di più, in un odio sincero d'amicizia formale.
      Noi sapremo come ami una madre la propria figlia; come, nelle gioie del matrimonio, si amino li sposi; noi vedremo morire la marquise Iza Millerose di Garza, maravigliosa maschera indimenticabile, erotta diritta a sfida per Les Diaboliques di Barbey d'Aurevilly; se chiede alla infermiera lo specchietto, al sacerdote il viatico, al vasetto cinabro e cerussa per comparire, dipinto cadavere, in sulle soglie della eternità, mormorando le antitesi di sua vita, tra il sonno e la veglia: "Suis-je en ordre pour le bal? où êtes-vous, mes amis? Dio, non rapitemi il sole! Il bujo soffoca - e lo specchietto le fuggì di mano. - Perdo il chignon!... Mamma, il chignon!... e con un profondo sospiro, Iza piegò sulla spalla il capo, torta la bocca". Fissa la statua perenne, nel marmo della morte, Carlo Dossi.
      Escano a stuolo le bergamine serotine, le lussuriose rondinelle del crepuscolo e della notte; portino la pregustata golosità, il piacere alla caccia del vizio; ridestino le memorie del lavoro di Venere, la rinomea delle manipolazioni erotiche e strane.


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L'ora topica di Carlo Dossi
Saggio di critica integrale
di Gian Luigi Lucini
Editore Nicola & C Varese
1911 pagine 242

   





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