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      Ma mi bisogna rileggere attento e calmo. Dopo che, le dirò, con più coscienza, che me ne pare. In tanto, salvo alcune manierature, ne sono innamorato".
      Precisamente, a riprova, e ne estraggo dal mazzo una per tutte, ecco, la(154) Rivista Europea, che riassume lo spirito del tempo e della gazzetteria in ispiccia forma sintetica: e gli faceva subito sapere: "La facoltà inventiva, che non gli manca, l'immaginazione vivace, gli studi meglio diretti volga il Dossi a scrivere popolarmente, e, dal suo ingegno, poichè supponiamo che il vizio preso non sia in lui inveterato, si possono ancora attendere bei frutti; s'egli proseguirà, invece, nella malaugurata via per cui si è messo, per quanto amico devoto orni di splendida veste i suoi libri, questi saranno nati morti, ed il nome del Dossi, o andrà intieramente perduto, o si citerà, per ricordarsi che visse, a Milano, un giovine ingegno, che concepi il pazzo disegno di creare, in Italia, una nuova lingua furbesca, ch'egli e il suo amico Perelli erano i soli ad intendere e ad ammirare". Per cui, le veniva subito risposto:
     
      Critico mio,
      Quand un tête et un livreViennent à se heurter,
      Et que cela sonne creux,
      A qui en est la faute:
      De la tète ou du livre?"
     
      Conoscete questi versi? Pare di no. Li capite? Capiteli pure senza ritegno, che non son miei, nè nuovi. Del resto, io vi offro sinceramente la mano. Ho pochi anni, ma bastante esperienza per sapere, che, dal nemico, il più cieco, cavasi spesso l'avvedutissimo amico. E, se voi non siete ancor mio, io mi dico già il vostro Dossi"(155).


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L'ora topica di Carlo Dossi
Saggio di critica integrale
di Gian Luigi Lucini
Editore Nicola & C Varese
1911 pagine 242

   





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