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      Codeste anime hanno sentimenti profondi e morbidi, amori lontani cui mai non attinsero desideri di una squisitezza nuova, languidezze, morbose e pur care. Non saranno mai l'anime nate per la lotta e pel combattimento; staranno racchiuse nell'aule secrete in cui si piace la loro coscienza brumosa se pure accidiosa; e dei mille e lievi fatti passati costruiranno delle cerebrazioni di intenzionali e dolci riflessi, poi che a dei dettagli si avevano appresi, cui la sensibilità speciale aveva rivelato, mentre che al grosso sentire sarebbero sfuggiti senza alcuna virtú di ricordi. E sono l'anime a punto dei ricordi, che interpretano un paesaggio a traverso ad una nebbia di lagrime e di misteri e che vedono il sole un cotal poco pallido, come le lune estivali e rosse. Soffrono mutamente, ma con una intensa passione; anzi sembra che nella diuturna scuola di codesta moral fatica, essi vivano e sperino nella vita; ed hanno gli occhi rivolti al passato ed hanno la speranza illusoria di ripeter il passato, di risentirlo colla medesima intensità, col medesimo calore. Anime di giovani feminilmente melanconiche; che conservano di un culto speciale e prezioso cimelii d'ideate passioni, non di reali tumulti del cuore e della mente; sono e staranno in una verde immobilità di stagno, in una calmae lucida distesa d'acqua notturna, sotto al pianto dei salici reclini.
      Tale ci apparve la prima volta collo Stagno Giorgieri Contri, meglio ora si personifica colle Trame del sentimento, accenni di cose intravedute meglio che vedute, apparizioni d'alberi e di tramonti che si potrebbero confondere in una identica mitezza di luce; se un raggio piú vivo, al declinar del giorno, ma anche piú rosso e piú stanco, non ne segnasse la differenza.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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