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      Poi l'Autore si rammenta di alcune figure paurose che, come li stregoni di un tempo, amareggiano qualunque miele, ed intorbidano qualunque acqua di pura sorgente. Ed ecco un Dottor Buttironi. Prevenzione, antipatia, odio, gelosia, molte passioni ignobili si combattono nella mente e nel cuore di Giorgio: chi è Buttironi? Perché la famigliarità con lui? Perché la sua assiduità nella casa dell'amata? Un giorno solo egli era stato felice, quando aveva creduto completamente nella sincerità di Fulvia; e non aveva fermato l'ora!? Giorgio si esalta, la Sfinge lo tormenta, la consanguineità con un suicida lo persuade: egli si ucciderà col disgusto di non essersi ucciso prima.
      Nell'ultimo incontro con Fulvia cosí si accomiata da lei: «Io ti amerò usque, non disse ma sottintese, ad mortem».
      Filosofia: Poi che ognuno è infelice e durante la sua esistenza incontra rare oasi di quiete e di pace, in quell'oasi stesse, nella prima anzi per avventura trovata, male assicurandosi alla fede che sempre appare un inganno, sopprimersi. Un nihilismo.
      Appunto: Dissero di questi giorni, e tra gli altri il Graf sulla «Nuova Antologia», che la formola simbolistica letteraria, riflettendo uno stato scettico e pessimista, tende alla negazione. Io rivolgo tale accusa a proposito di questo volume naturalistico, alla formola in generale del naturalismo. La critica (e d'essa esplicazione letteraria il naturalismo) tutto distruggendo, con un apriorismo pseudo scientifico di analisi, venne di necessità ad ammettere in modo incondizionato la negazione d'ogni cosa e di se stesso nel peggiore dei mondi possibili.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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