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      Per questo, da noi la letteratura ad interessarsi vivamente del secolare dibattito, mentre in Francia quasi muta accoglie invece, scernendo coll'arte i fatti suscitati dai rapporti tra capitali d'industrie manifatturiere e lavoro d'operai di officine. Ora, a rispondenza ed a rendersi di una sanguinosa attualità, preannunciando quasi le dolorose conseguenze del ferrarese, G. B. Bianchi ci porge il Primo Maggio(5). Questo è un romanzo schiettamente socialista.
      A proposito ho aggiunto a romanzo, l'aggettivo socialista, perché, se romanzo implica in sé ragione d'arte, socialista complette la volontà di propaganda.
      Come e quanto i due termini si conciliano? Propaganda richiede ragionamento piano, esauriente, pedestre, spesso documentato da cifre, sempre didattico; non può quindi avere le grazie, la duttilità, la spigliatezza di una prosa artistica. Deve anzitutto convincere e rivolgersi alla mente. Romanzo, inteso modernamente, è suggestione, è sintesi. Dalla scienza accoglie i primi principii, dalla vita accoglie tutto: proteiforme, passionale, dramatico, si sprofonda nei labirinti della psicologia e vola coll'imaginazione.
      Per quanto molt'acqua letteraria sia passata sotto i ponti della storia d'arte, da Victor Hugo a noi, ancora accetto, come la migliore delle definizioni del romanzo, la sua che, a prefazione dei Rayons et les Ombres, enucleava in un breve periodo: «Quando la pittura del passato discende ai dettagli della scienza, quando la pittura della vita discende alle finezze dell'analisi, il dramma diventa romanzo.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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