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      Utile dunque?
      Questo nuovo lavoro nulla aggiunge alla fama del Mirbeau, se non ne tolga.
      [In «L'Italia del Popolo», a. X, n. 342, 6-7 dicembre 1901.]DA COLOMBO A MANZONI(10)
      Una volta, racchiusa nei chiostri o nei gabinetti ermetici, tra fiale dubie e li alambicchi distillanti l'Elisir della vita perpetua, tra i pipistrelli impagliati e qualche gigante serpente, in orbite, sul suolo, a dormire, scendeva questa scienza fattucchiera e taumaturga a raccogliere i semplici ed i veleni vegetali, a luna nuova, o s'impuntava a scrivere le mirifiche virtú delle gemme preziose e dei minerali. Spesso, nei Sabba, fu visto a danzare, coll'hennin diabolico in capo, una ridda selvaggia, buffoneggiando col Maligno, il quale le sussurrava consigli; piú spesso ancora, veniva, mitrata di giallo, imposta sui roghi della Santa Inquisizione ed il suo olocausto procurava alla storia un argomento migliore contro Roma, ed all'avvenire, un lievito di libertà.
      Quindi, sul bianco kiton greco, si foggiò una palla di scallatto, ricamata di fiori d'oro; e, laureata, portando in mano un caduceo ed un libro, passò tra le parrucche fluenti e la cipria dei codini.
      Classica, fu troppo dignitosa e sdegnò il volgare per il latino aulico e chiesastico; frigida e caparbia s'arrestò, nella conquista del vero, fin là dove la convenzione delle menzogne del tempo le concedeva passo libero; ai piú entusiasti parve una maschera ed ai piú furbi una grave matrona da rispettare e da sfruttare sui capricci della sua opulenta maturità.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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