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      Dolci vie del peccato; piane, aperte, infiorate; lievi chine, tra mezzo alla facilitą della vita. Peccato, l'amore, qualunque amore, il permesso ed il condannato, l'adulterio e la fornicazione, quello che si compera e quello che si dona; tutti li amori.
      Jules Bois direbbe «Un brelan de femmes mauvaises»; io mi accontento di sgranarvi i chicchi di questo rosario di femminilitą. Vi sono delle americane complesse, che non credono alla semplicitą dell'amore di un artista italiano e che lo trascurano per la paura di apparire impreparate allo scetticismo latino: vi sono delle donnine oneste, che peccano per vendetta al sospetto assurdo maritale e che si fanno un amante per non mentire alla calunnia.
      Vi sono dei cuoricini di donna, in cui la psicologia tormenta l'amore e che terminano per amare, semplicemente, senza psicologia. Vi sono dei mariti pietosi di vigliaccheria, come molti, e delli amanti spavaldi di edonismo fisico.
      Troviamo delle dame che imitano in tutto (ne conosco) vestite e no, atti ed abbigliamenti di cocottes in voga, ex amante dei mariti e che terminano, dopo alcune crisi, per divenire delle cocottes autentiche; tale giova, ad esempio, l'arte della mimica. Leggiamo una profonda confidenza femminile «Le vie del peccato sono tante, ma novantanove volte su cento si pecca d'amore, non per amore. Ecco la veritą vera».
      E delle provinciali si provano ad emulare le mondane bacate che vengono in villa; e delle crestaine preferiscono il vecchio commendatore ricco al giovane profumiere del canto: ed una cortigiana fa la sua Boule de Suif con assai grazia, quando raggiunge, con una recente infedeltą, il numero perfetto delli uomini che l'hanno avuta, numero in disputa, per una scommessa tra l'ultimo amante ed un ex di passaggio.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





Bois Boule Suif