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      Considerata, sotto questa luce, l'opera dello scrittore francese non ci appare piú una esumazione retorica e voluttuaria di età morte, o sterile aspirazione di utopia a venire. Il libero classicismo lo porta a combattere le superfetazioni che ingombrano la morale moderna; la critica attuale lo spinge, combattente, contro un privilegio; perché anche il pudore anti naturale e la paura della nudità (che è la verità) sono delle superstizioni privilegiate. Pierre Louys entri dunque tra i ribelli incontentati dello spolverio di urbanità attuale sopra il medio evo sussistente nel costume e nelle leggi, e, della sua arte pura, ci dia il patrocinio. S'egli predilige schermeggiare con una fine lama di Toledo rabescata d'oro, cui il Cellini abbia incisa la impugnatura, destreggiarsi al tiro con una Colt elegantissima e brunita, gli darete torto? Il pregio intrinseco dell'arma spesso testimonia del suo valore e della sua precisione. I brutali accolgono arme dalle selci, dal palo di una vite, da una arrugginita pistola; male a proposito operano, quasi mai raggiungono lo scopo; il raffinato e l'esperto sanno dove portare la botta, dove mirare, ché l'arme di eleganza non mai fallisce e mai tradisce alla loro volontà.
      [In «L'Educazione Politica», a. IV, n. 75, 31 gennaio 1902 e a. IV, n. 76, 15 febbraio 1902.]POESIA BACATA, MATURA ED ACERBA
      Dal grand'albero perenne di letteratura, pendono le poma. Le piú primaticce, le piú orgogliose, inturgiditesi in una stagione di indifferenza poetica e di piú pratico lavoro, ora, dimostrano il livido delle tare, il bistro delle ammaccature, e molte, fra queste, caddero nell'erba, perché spesse volte negli orti di delizia, non bene difesi dalle colline, spira vento impetuoso ad abbattere i frutti.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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