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      Omer rappresenta la borghesia: si affaccia alla istoria colla esuberanza della sua energia sanguinosa; ma poiché giunge alla dominazione, e diventa ricca, dopo la cavalcata epica a traverso l'Europa, seguendo la volontà ed il capriccio del Buonaparte e si asside di fronte alla nobiltà detronizzata, ora, nell'intermessa Ristaurazione, si spossa un poco, e si fa solo tenace a conservare.
      L'indebolimento della forza fisica e della continuità nobilmente morale, la sicurezza della esistenza sfarzosa, l'assenza dei pericoli aperti ed esiziali, che ne temperavano l'animo ardente, un giorno, condussero, dall'azione palese, alla lenta, oscura e pertinace sedizione, al complotto segreto, alle sette propagatrici di idee e di desiderii materialisti. Qui, tornano in giuoco l'abilità, la politica di cautela, il non manifestarsi, al cospetto di tutti, che nel giorno, sicuro alla vittoria; qui, il destreggiarsi tra i partiti, l'eccitare i lenti, il trattenere i piú determinati, il pesare con cura le probabilità del successo, l'abbandonare i compagni del pericolo, domani, allo svolgersi di nuove cause e di nuovi istituti, per cui la lotta, dall'alto, meglio uscirebbe agevole e meno pericolosa alla viltà degli arrivati, ma pur sempre insoddisfatti, ed alla astuzia dei parlamentari, accolti intorno al soglio di un dubio figliuolo di Filippo Uguaglianza ghigliottinato.
      Omer Hericourt è tutto questo. Perciò è eroe meno nobile e meno intiero del padre; antipatico e troppo astuto. Al suo concetto di pratica personale, assoggetta ed informa l'evento pubblico e le modalità storiche.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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