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      Per ciò non fu mai un'artista; ed usa il cosí detto style-coulant caro ai borghesi. Sciocca (bête), greve, verbosa. Conosce le idee morali e le giudica colla medesima delicatezza e profondità di un portinaio o di una mantenuta: leggiamo ciò che disse di sua madre, della poesia, del suo amore per gli operai. George Sand è una di quelle vecchie ingenue che non vogliono dimettersi dal palcoscenico. Vedetemi la prefazione di M.lle La Quintine, in cui ella pretende che il vero cristiano non debba credere all'inferno. Oh! la Sand sta per il bon Dieu des bonnes gens; il Dio dei portinai e dei domestici infedeli. E sopprimendo l'inferno ebbe per lei ottime ragioni».
      Poi, al Cap. XVII, il demonologo se la richiama per un'ultima scudisciata: «Eccola, questa Sand! Essa è per certo ed assolutamente e sicuramente e piú d'ogni altra cosa un'enorme imbecille: e bene ella pure è posseduta; è il demonio che l'ha persuasa a fidarsi del suo buon cuore, del suo buon senso, perché a sua volta persuadesse tutti gli altri imbecilli di fidarsi del loro buon cuore, del loro buon senso. - Non posso pensare senza fremere d'orrore a questa stupida creatura. Se per caso l'avessi ad incontrare, nessuno mi potrebbe impedire di gettarle una pila d'acqua santa piena sulla testa». Dopo l'ingiuria verso la spregiudicata e la deista che non ammetteva il corollario dell'inferno, ecco un minacciato martirio. Che, se di fronte all'estetica ed alla sincerità dell'arte, il sognatore dei Paradis artificiels aveva mille ragioni; davanti ad una logica sana e determinista, aveva assolutamente torto.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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