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      Ha impeto ed entusiasmo, buona dicitura, guasta qualche volta dalla trasposizione verbale, eccesso di aggettivi; ma, in compenso, forma robusta, pensieri nobili, lucido colorito e ricco rinscintillío di frasi.
      Anemos(31) intitola le sue eufonie; si vale di preferenza del ritmo barbaro e carducciano, che meglio si confà colla plastica dura della sua poesia; non si perde in nebbie ed appunta l'idea viva e pulsante sulle strofe, farfalla preziosa e variopinta. Non è un inquieto, ma un ribelle, intimamente:
      Turbin che incesti il crasso oblio de' tumoli
      - ululi di ombre in giro incito alternano -
      su te lanciar contro li eterni Spiriti,
      contro un dio voglio l'Anima;
      Non è un debole e non ricerca la pace morbida della abdicazione; ma desidera la lotta:
      …. Oh meglio,
      sovra i transili domi, alto alla Vita
      maledicenti,
      meglio affisar Prometeo che avanzaprorotto al corso e d'ignea luce inlustre,
      mentre è il fragor de' rotti simulacri vasto peana.
      Di tal modo, riplasma una sua ideologia, di sulle rovine della età presente, se, col vaticinare, dischiude alla plebe il suo avvenire, alla plebe feconda come il mare, lucida, come il sole, aspra e terribile come l'urano, perché
      .... giorni altri verrannoonde un cherubo roggio apra le porte
      dell'Imminente e candida palmavarchi l'Ignoto.
      Starà per tutte le rivendicazioni e le vendicazioni: nel suo pensiero non patiscono ombra la cortigiana da trivio ed il malfattore per necessità e per nascita: a tutti promette la nepente e l'elleboro che fa dimenticare, quando i giorni saranno venuti e sospinti dalla bufera inevitabile delle coscienze audaci, contro le paure meticolose e crudeli:


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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