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      L'etica per sé, significa non insegnare a vivere, secondo date premesse, non la scienza per essere virtuosi, dottrina da fanatici, perché le virtś non s'impongono, ma nascono in noi, se nascono; l'etica era piś tosto lo studio delle varietą morali umane, delle abitudini e delle bizzarrie, le quali tutte, nessuna esclusa, cooperano alla successione dell'arte, della scienza, dei governi. Cosķ, l'uomo saggio antico, l'uomo saggio moderno, osserva e giudica. Di tutto il sistema dell'apriorismo una dote sola si salvava sovrana: la sinceritą. In suo nome Carducci diede battaglia.
      [Da Giosuč Carducci, Nicola & C., Varese 1911.]D'ANNUNZIO ALLA SOGLIA
      DELLE «LAUDI»
      Con una non disprezzabile e proficua abilitą, in questi tempi d'utilitarismo, il D'Annunzio ha saputo postillare la cronaca ed il pettegolezzo attuale di alcune sue gesta che saranno, credo, domani, raccolte ad encomio dai suoi apologisti in cerca del non comune, e dai suoi glossatori, intenti ad annotare le imagini e le similitudini originali, e no, trasfuse nell'opera sua.
      Egli fu e rimane un fortunato. Gią di lui un compatriota entusiasta e parente, Garibaldo Bucco, racconta l'infanzia prodigiosa e principesca (il mirifico non si chiama forse, nel Laus vitae, porfirogenito?). Ed i Presepi D'Annunziani(53) incominciano la serie che seguiranno Le Celebranti ed il Mare, nelle pagine dei quali, la voluttuosa e molle figura del poeta abruzzese, bambino, dą per sé grandi promesse di avvenenza sgargiante e di superioritą, non rifiutate dai comuni e celebrate dai facili ad ammirare le cose che meno afferrano.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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