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      Di questa Edizione
     
      Abbiamo seguito in questa nostra l'edizione procurata in Firenze da Giosuč Carducci (Barbčra, 1864) anco a molto giovane, ma giŕ maestro. Egli oltre la prima edizione di Londra, riscontrň l'altra del 1779, che pregia sopra tutte. Nč abbiamo tralasciate le Varianti notate da lui diffondendo cosě gli studj di un critico valentissimo, non solo intendente, ma creatore di ottime poesie. Abbiamo aggiunto i begli argomenti che il Blanchet premise alla traduzione francese del Lagrange (Paris,1861), e il capitolo della Scienza di Lucrezio di Constant Martha. Cosě abbiam provveduto alla chiarezza del poema, e direm con le parole di Lucrezio al lettore:
     
      Nč cieca notte ornai potrŕ impedirtiL'incominciata via, che ti conduce
      Di natura a mirar gl'intimi arcani:
      Sě le cose alle cose accenderannoLume che mostri alla tua gente il vero.
     
      Eugenio Camerini.
      LIBRO PRIMO
     
      Argomento.
     
      Il poeta comincia da una splendida invocazione a Venere; seguono: 1. la dedica del poema a Memmio, 2. l'esposizione del subbietto, 3. l'elogio d'Epicuro, 4. la confutazione delle obbiezioni generali che altri potrebbe fare contro la dottrina del filosofo greco e contro l'ardimento del poeta latino che si accinse a renderla nella sua lingua. Lucrezio entra poi in materia e pone a primo principio che l'essere non puň uscir dal nulla, nč tornare al nulla. V'ha dunque corpuscoli primitivi, onde constano tutti i corpi, e ne' quali questi si risolvono; sebbene invisibili, č forza ammettere che esistano. Ma non potrebbero agire, muoversi e neppure esistere senza il vuoto.


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





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