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      Risplendenti del cielo alzar pur gli occhi.
      Onde non voler tu, solo atterritoDalla sua novità, la mia ragione
      Correr veloce a disprezzar; ma prendiCon più fino giudizio a ponderarla:
      E, se vera ti par, consenti e taci:
      Se no, t'accingi a disputarle incontra.
      Poichè sol di ragion l'animo è pago;
      Essendo fuor di questo nostro mondoSomma immensa di spazio, egli ricerca
      Ciò che là sia, fin dove può la mentePenetrare a veder, dove lo stesso
      Animo può spiegar libero il volo.
      Pria, se ben ti rammenta, in ogni parte,
      A destra et a sinistra, e sotto e sopra,
      Per tutto è sparso un infinito spazio,
      Com'io già t'insegnai, come vociferaPer sè medesmo il fatto, e manifesta
      È del profondo la natura a tutti.
      Già pensar non si debbe in guisa alcunaCh'essendo in ogni banda un vano immenso
      Per cui con moto eterno in varie guiseNumero innumerabile di semi
      Per lo vano profondo irrequïetiVolâr mai sempre ed a crear bastanti
      Fûr questa terra e questo ciel che miri,
      Nulla fuori di lui faccian que' tantiPrincipii; essendo massime anco questi
      Fatto dalla natura, e delle coseGli stessi semi, in molti modi a caso
      Urtandosi l'un l'altro indarno uniti,
      Avendo pur fatto que' gruppi al fine,
      Che, repentinamente in varie partiLanciati, fosser poi sempre principii
      E di terra e di mar, di ciel, di stelle,
      D'uomini, d'animai, d'erbe e di piante.
      Onde voglia o non voglia, è pur mestieroChe tu confessi esser da noi lontani
      Molti altri gruppi di materia prima;
      Qual a punto stim'io questo che stringeL'etere con tenace abbracciamento.
      In oltre allor che la materia è pronta,


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330