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      4. Gli odori, che sono corpuscoli emanati dall'interno dei corpi, e che hanno per conseguenza un andamento lento e tardo, non sono neppur essi egualmente analoghi a tutti gli organi; si dica lo stesso dei simulacri della vista e degli elementi del suono.
      Solo queste quattro specie di sensazioni sono eccitate da emanazioni; imperocchè il tatto è prodotto dall'impressione immediata degli obbietti.
      Rispetto alle idee dell'anima, Lucrezio pretende che le riconosce dai simulacri, onde l'atmosfera è incessantemente ripiena; simulacri, il cui tessuto è così delicato, che s'insinuano in tutti i pori de' nostri corpi, e la cui successione e combinazione è così rapida, ch'egli crede potere spiegare col loro mezzo quella moltitudine d'idee, che assediano le nostre anime ad ogni istante, quelle imagini chimeriche di Centauri, di Scille ecc., e le altre illusioni di questo genere che c'illudono la notte ed il giorno.
      Dopo questa teoria delle sensazioni e delle idee, il poeta entra in alcuni particolari relativi a cotale dottrina. 1. Esso combatte le cause finali, sforzandosi di provare che i nostri organi non sono stati fatti a contemplazione de' nostri bisogni, ma che gli uomini se ne sono serviti perchè gli hanno trovati fatti; 2. egli spiega perchè il bisogno di bere e mangiare è naturale a tutti gli animali; 3. come l'anima, sostanza sì delicata, può muovere una massa tanto pesante quanto sono i nostri corpi; 4. per quale meccanismo il sonno riesce a intorpidire tutte le facoltà dell'anima e del corpo, e donde vengono i sogni, de' quali è spesso accompagnato.


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





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