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      In origine i principj di tutti i corpi erano confusi in una sola massa. Il caos si compose ad ordine insensibilmente: le molecole eterogenee si svolsero le une dalle altre; le molecole omogenee si accostarono, si riunirono, s'alzarono o si abbassarono secondo le loro diverse gravità. La terra si collocò nel centro del nostro sistema; l'aria al disopra della terra, e la materia eterea, co' suoi fuochi, spiegò la sua vasta cinta intorno al mondo; la formazione del mare, delle montagne e de' fiumi, tenne presto dietro a questo primo sviluppo. Gli astri cominciarono a muoversi, e Lucrezio assegna parecchie cause a' loro moti, secondo il metodo di Epicuro, suo maestro, che non adotta e non rigetta nessun sistema, ma dà più arditamente sentenza sopra la causa che tien la terra sospesa in mezzo all'aere, e sulla grandezza reale del sole, della luna e delle stelle, ch'egli pretende sia eguale alla loro grandezza apparente, quantunque questa piccolezza non impedisca, a suo detto, che il sole illumini e scaldi il mondo. Torna dipoi al suo andamento scettico, ed espone storicamente tutte le opinioni degli antichi filosofi sulle rivoluzioni annua e diurna del sole sull'aumento e decremento successivo e periodico dei giorni e delle notti, sulle differenti fasi della luna, e sugli eclissi solari e lunari.
      Dopo queste particolarità astronomiche, Lucrezio torna alla terra, di cui segue le diverse produzioni dal primo istante della sua origine; essa fece crescere prima le piante, i fiori e gli alberi; dipoi procreò gli animali e gli uomini stessi, mediante le particole di fuoco e d'umido che riteneva ancora dal suo antico mescolamento con gli altri elementi.


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





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