Pagina (220/330)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dall'altra parte del zodiaco a punto:
      Come parve a color ch'ad una pallaFingon che la sia simile e che volga
      Sotto l'orbe del sole il proprio corso,
      Ond'avvien ch'affermar paiano il vero.
      Fors'anco può di propria luce ornataVolgersi e di splendor forme diverse
      Agli occhi appresentar; chè forse un altroCorpo con lei s'aggira e in varie guise
      L'incontra e l'impedisce, e non si vede,
      Perchè privo di luce il ciel trascorre.
      E puote anco il suo globo intorno a' poliPropri aggirarsi; in quella guisa a punto
      Che potria per metà tinta una pallaDi lucente candor volta in sè stessa
      Varie forme mostrarne e vario lume,
      In fin ch'ella vèr noi tutta volgesseLa parte luminosa e l'apparente
      Suo sguardo, e quindi a poco a poco indietroRivolgesse il suo globo e n'occultasse
      La sua lucida faccia; in quella stessaGuisa ch'i babilonici dottori,
      I caldei confutando, incontro all'arteDegli astrologi lor tentan provarne;
      Come verificarsi ambi i pareriNon possano, o vi sian ferme ragioni
      Onde quel più che questo altri difenda.
      Al fin: perchè non può con ordin certoDi figure e di forme esser prodotta
      Sempre una nuova luna, et ogni giornoScemar da quella parte ond'essa in prima
      Creata fu mentre dall'altra oppostaVa crescendo altrettanto e si restaura?
      Certo che 'l dimostrar con evidenteRagion che ciò sia falso e con parole
      Convincerlo abbastanza, è dura et aspraImpresa, quand'ognun vede mill'altre
      Cose con ordin certo esser prodotte.
      Torna la vaga primavera e secoVenere torna e messaggier di Venere
      Zeffiro alato e l'orme sue precorre;


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





Venere