Pagina (263/330)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Contro a' nemici? e perchè mai no 'l vibraFinalmente e non tuona a ciel sereno?
      Forse, tosto ch'al puro aere succedeTempestosa procella, egli vi scende,
      Acciò quindi vicin l'aspre percosseMeglio del tèlo suo limiti a segno?
      In oltre: ond'è ch'in mar l'avventa, e l'acqueTravaglia e 'l molle gorgo e i campi ondosi?
      E, s'ei vuol che del fulmine cadenteSchivin gli uomini i colpi, a che no 'l vibra
      Tal che tra via si scerna? e, s'improvvisoVuol col foco atterrarne, e perchè tuona
      Sempre da quella parte onde schivarsiPossa? e perchè di tenebroso e scuro
      Manto innanzi il ciel cuopre, e freme e mugge?
      Forse credèr potrai ch'egli l'avventiInsieme in molte parti? o forse stolto
      Ardirai di negar ch'unqua avvenisseChe potesser più fulmini ad un tratto
      Dal cielo in terra ruinar? ma spessoAvvenne, e ben che spesso avvenga è d'uopo,
      Che, siccome le piogge in molte partiCaggion del nostro mondo, anco in tal guisa
      Caschin molte saette a un tempo stesso.
      Al fin; perchè degli altri numi i santiTempli e l'egregie sue sedi beate
      Crolla con fulmin violento, e frangeSpesso le statue degli dèi costrutte
      Da man dedalea, e con percossa orrendaToglie all'imagin sua l'antico onore?
      E perchè tanto spesso i luoghi eccelsiFerisce; noi molti veggiam ne' sommi
      Gioghi d'un foco tal non dubbi segni?
      Nel resto; agevolmente indi si puoteDi quei l'essenza investigar che i Greci
      Prestèri nominar dai loro effetti,
      E come e da qual forza in mar vibratiPiombin dall'alto ciel. Poichè tal ora
      Scender suol dalle nubi entro le salseOnde quasi calata alta colonna,


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





Greci