Pagina (315/330)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Se ne volete esempj, eccone alcuni riepilogati in brevi proposizioni. Il sole non è più grande nè più piccolo di quel che pare. Il sorgere e il tramontare del sole, della luna e degli astri, voi potete spiegarli, secondo la recente astronomia, col loro moto intorno alla terra, o credere, secondo l'antica fisica che gli astri s'accendono o si spengono ogni giorno.22 - Crediate che la- luna ha una luce sua propria, se già non amaste meglio ammettere che la accatta dal sole. - Per spiegare gli eclissi, voi potete adottare l'opinione degli astronomi, che gli attribuiscono all'interposizione d'un corpo, o seguire la credenza popolare, la qual vuole che gli astri si spengano. La miglior prova dell'indifferenza di Epicuro si è che, conoscendo le spiegazioni date dai veri astronomi, non crede che porti il pregio eleggere le une anzi che le altre.
      Questa indifferenza è tanto più notevole in quanto Epicuro seguiva strettamente il sistema di Democrito, di quel gran filosofo geometra, il quale col solo intuito di una mente penetrativa e senza l'aiuto degli strumenti di cui il caso ha poi dotato la scienza moderna, aveva scoperto certi misteri del cielo. Egli, per atto d'esempio, insegnava che il sole non è tale quale noi lo veggiamo; che è immensamente grande; che la via lattea, è un aggregato di stelle, le quali, per la loro lontananza, sfuggono alla nostra vista e che "le une vicine all'altre s'illuminano vicendevolmente per cagione della loro densità23, e che le macchie le quali si vedono nella luna debbono attribuirsi all'altezza delle sue montagne, ed alla profondità delle sue valli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





Epicuro Epicuro Democrito