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      I nostri fisiologi approvano quello ch'egli dice della nutrizione, della facile assimilazione delle sostanze riparatrici nella giovinezza "quando il colpo acquista pių che non dissipi:
     
      Plura sibi adsumunt quam de se corpora mittunt;
     
      e quello ch'egli dice della vecchiaia, in cui le perdite sono maggiori che gli acquisti e in cui l'accasciamento della natura tormentata, affaticata dagli oggetti esterni, non puō pių resistere, ai loro urti distruttori40. "Parimente egli sa come nelle piante, i succhi circolano in canali invisibili."41. Con rara finezza di linguaggio, egli spiega la sensazione del gusto, che in certo modo rende visibile, quando c'insegna che la triturazione esprime, come l'acqua d'una spugna il sugo degli alimenti, che s'insinua nei pori del palato e nelle vie complicate della lingua42. Sono da leggere questi passi ch'io tocco appena per sapere quale energia e valore venga ai versi da una rigorosa esattezza.
      Nč mancano nel Poema della Natura certi presentimenti rispetto ad alcuni problemi posti dalla scienza pių moderna e che per l'antichitā erano fosche tradizioni o lontani intuiti del genio. Sui primi saggi della creazione, sugli animali che noi chiamiamo antidiluviani, sulle specie perdute vi sono nel poema detti notevolissimi. Le specie che non erano difese, nč dalla forza nč dall'agilitā nč dall'astuzia o che non erano tanto utili perchč l'uomo ne prendesse la protezione, dovettero sparire. Troppo deboli, ridotte all'impotenza dalla infelicitā del loro destino, erano preda agli animali voraci finchč la natura le avesse interamente distrutte:


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





Poema Natura