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      Perciocchè, sapendo io voi poco men sin dalle fasce quasi aver avuto in sommo piacere la contemplazione di qualche bella e leggiadra donna, cosa veramente degna de' vostri pari, cioè di spiriti ben creati e gentili; insomma ho deliberato di farvi qui vedere una bellissima, e quale so ben io, che mai non vedeste addietro cogli occhi vostri, donna dipinta e perfetta da cinque pennelli di cinque perfetti ed accorti signori, che per voi, ove fosse bisogno, esporrebbono la vita ad ogni pericoloso rischio, e ad ogni prova.
      Ben si converrebbe, o monsignore, che voi pagaste per guatar così bel ritratto, il che fece a molti fare Zeusi pittore sì famoso, se vollero rimirar la vaga Elena, ch'esso sì leggiadramente dipinse. Ma io per due rispetti, non voglio che voi paghiate. L'uno è che questa donna, per siffatto mezzo veduta, potrebbe chiamarsi, come l'antidetta Elena, femina di mondo; cosa che a me per ogni rispetto non dee piacere.
      L'altro è che così io non vorrei a sodisfare al desiderio mio di sopra accennato, del debito che ho con la molta cortesia vostra. Non pagherete adunque, no; ma io sibbene, facendolavi vedere, scemerò con la prontezza dell'animo in qualche parte il gran numero di tanti e tanti obblighi ch'io vi tengo.
      Avete adunque da saper per introduzione di poter mirare questa di perfetta beltà dotata e adorna donna, che tornato io i mesi addietro dalla villa, ove con tanti solazzi tutti dilettevoli, voi ed altri gentiluomini assai e io avevamo quindici giorni continui spesi senza punto aver da lagnarci della fortuna, e standomi una notte in letto mi parve in sonno di vedere al vostro camino il signor Giacomo Codroipo, di quella stirpe così bello e felice ramo, e il qual tutto voi somiglia in ogni sorta di virtù vera, onde se ne fa ogni dì più chiaro, e seco era il suo cognato M. Pietro Arigone, gentilissimo signore, in cui rilucono quasi tutti quei lampi, che ponno luminoso rendere un gentiluomo, ed eravi altresì l'eccellente Dottore della Fornace, che, per essere il nido della bontà, della gentilezza e della mansuetudine, vi si accompagna volentieri con essi; e così ancora vi erano altri due splendidissimi ed onoratissimi signori, l'uno il signor Vinciguerra e l'altro il signor Ladislao, de' quali il primo è più vostro che suo, ed il secondo ama per bontà sua me tanto, che a me solo, nè so io onde ciò ne avvenisse, voleva egli allora volontariamente cedere.


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





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