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      E sappian le signorie vostre che, quantunque una bella chioma molti cuori allacci, come nel lamento d'Isabella e nelle bellezze d'Olimpia l'Ariosto, e il Petrarca nel sonetto. L'aura celeste, e il Beinbo in quello, Son questi quei begli occhi, e in quello, Da que' bei crin, e di nuovo il Petrarca nella canzone, Quando 'l soave mio fido conforto, ci hanno mostrato ben chiaro, non di meno gli occhi di una donna sono quei che più attirano e allettano l'uomo ad amare, ed a farsi servo d'amore, per giudicio mio, che ciascheduna altra bella parte e riguardevole. Laonde il Petrarca nel suo primo sonetto ci scopre, che gli occhi bei di Laura tutta vaga furono quelli che lo legarono e involsero nell'amorosa rete: il medesimo afferma Properzio; e, ditemi per cortesia, quando Cimone vide gli occhi della bellissima Ifigenia, non restò egli del tutto preso, e senza verun sentimento? Dimandate la figlia del Sole, Circe a che partito fu ella quando scorse la luce degli occhi del re Pico. Dimandate quella innamorata matrigna presso ad Apuleio nell'Asino, quando le venner veduti gli occhi del figliastro, e vederete come amore più s'asconde negli occhi che in qualunque altra parte che vi sia. Questi, per essere fra gli altri sensi nobilissimi, ha voluto l'alma natura porre in su la cima di tutti, e a tutti sovrastare. Questi, secondo alcuni, distinguono la vita dalla morte. Mancar di questi egli è una sorte più crudele di qualunque più crudel morte. Il perchè non mi sazio mai dal meravigliarmi di alcuni e di alcune, che se gli cavarono gli occhi e poterono vivere più oltre.


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





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