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      La camera poi, dove usava di posare, oliva tanto eccessivamente d'odori soavi, che di qualunque v'entrava i sensi rimanevano vinti e perduti. Ma che fece la intera giustizia di Colui che regge l'universo e tutto scopre? fece, che alla fine questa siffatta amica degli odorati zibetti e moscate acque, le quali pur voi volete concedere alla donna nostra contro il debito e la ragione, infermò di sozzissima e lordissima infermità, della quale si morì finalmente in grandissima miseria. Non vi piaccia adunque, signor Ladislao, più la vostra opinione infinora tenuta, e sappiate stasera che questi odori e queste acque non solamente disconvengono a noi, ma disconvengono ancora alle donne che della onestà propria hanno qualche cura, come voglio io che la nostra abbia continuamente, e da lei mai non si parta. E perchè mi potreste pur dire, che sono alcuni sì fatti odori che conferiscono alla salute assai, e però si deono porre addosso, io vi rispondo che, se per riavere la salute questo si fa e non per vanagloria e per piacere, ognuno è iscusato pure ch'egli non trapassi la linea della mediocrità, condimento di tutte le cose.
      Fermatosi qui alquanto il signor Pietro, seguì poi con questa esclamazione:
      - Oh! chi potrebbe a bastanza, e quanto si dovria, mai biasimare quello ch'io ora biasmo e biasmerò quanto si stenderà la mia vita? chi di sano intelletto (e questo sia un'aggiunta alle cose antidette) loderebbe uno, o una, che sia vaga di tal cose, le quali sendo in esso lei, altri ne venisse ad avere qualche piacere, e essa ne rimanesse digiuna e senza?


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





Colui Ladislao Pietro