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      - E' mi pare, signori, che l'ora oggimai sia giunta di lasciare i litigi, le dispute e i ragionamenti nostri. Il perchè voi sarete contenti di porre fine per amor mio; diman da sera, avendoci a formare la donna interiore, più vi dimoreremo, e non si mancherà di parlare del belletto, e meno del giudicio che si ha a fare delle donne nostre in su la fine.
      Qui tacque; e tutti allora, dopo l'averci gli stanchi spiriti con un poco di finissimo e dolcissimo vino, di che erano piene le volte del signor Giacomo, ricreati a bastanza, come la sera dianzi fatto avevamo, nelle nostre camere per dormire ci rinchiudemmo.
     
     
      FINE DEL LIBRO SECONDOLIBRO TERZO
     
      Dubbio, e gran dubbio nel vero hanno avuto già i savi del mondo intorno alla difinizione dell'uomo, onorato monsignor mio. Perocchè alcuni vollon che l'anima sola, alcuni che il corpo solo fosse l'uomo, animal sovra tutti gli altri creato, e di tutti gli altri di grandissima lunga il più degno e il più meraviglioso ancora.
      Quelli, difendendo l'opinione e il parer suo come buono, dicevano così: Siccome questa voce cavaliero propriamente favellando non viene a significare cavallo, ma solamente l'uomo, nè l'uomo ancora si chiama cavaliero s'egli non usa il cavallo, così l'anima sola dice essere l'uomo, ma non però s'ella non si trova ad essere nel corpo.
      Questi per lo opposito, argomentano così: Siccome questa parola bicchiere solamente viene a significare il vaso, ma si però che alle volte uggia il vino dentro di sè, così il corpo è solamente l'uomo pure ch'egli tenga in sè l'anima serrata e chiusa.


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





Giacomo