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      Passerò di volo sopra molti secoli, ma mi fermerò alquanto sulle vicissitudini della lotta che l'amministrazione di re Giacomo II condusse ad una crisi decisiva(2).
      II. Nessuna cosa nelle primitive condizioni in cui trovavasi la Britannia, indicava la grandezza che essa era destinata a conseguire. Gli abitatori, allorquando furono scoperti dai marinari di Tiro, erano di poco superiori ai naturali delle Isole Sandwich. Vennero soggiogati dalle armi romane, ma riceverono solo una debole tinta delle lettere ed arti romane. Delle provincie occidentali che obbedivano all'autorità dei Cesari, la Britannia fu l'ultima che conquistassero, e la prima che perdessero. Non vi si trovano magnifiche ruine di portici e d'aquedotti romani. Nel novero dei maestri della eloquenza e poesia latina non è un solo che sia britanno d'origine. Non è probabile che agl'isolani fosse mai, generalmente parlando, famigliare la lingua de' loro signori italiani. Dallo Atlantico fino alle rive del Reno, l'idioma latino predominò per molti secoli. Cacciò via il celtico, non fu cacciato dal germanico, ed oggimai costituisce il fondamento delle favelle francese, spagnuola e portoghese. Nell'isola nostra e' sembra che il parlare latino non giungesse mai a prevalere sul vecchio gallico, e non tenesse fronte all'anglo-sassone.
      La scarsa e superficiale civiltà che i Britanni avevano derivata dai loro padroni meridionali, venne spenta dalle calamità del secolo quinto. Nei regni continentali nei quali era partito lo impero romano, i barbari conquistatori impararono molto dalle genti conquistate.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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