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      Era stata agevole pur troppo ad adottare dottrine derivate dalle antiche scuole, e riti dedotti dagli antichi templi. La politica romana e la ignoranza gotica, la credulità greca e l'ascetismo siriaco, avevano cooperato a depravarla. Nondimeno serbava tanto della sublime teologia e della benefica morale dei suoi primordii, da elevare gl'intelletti e purificare i cuori di molti. Parecchie cose medesimamente, le quali in età più tarda vennero con ragione considerate fra le sue più gravi mende, erano nel secolo settimo, e lungo tempo dopo, annoverate fra i suoi meriti principali. Che l'ordine sacerdotale usurpasse l'ufficio de' magistrati civili, ai dì nostri, sarebbe un gran male. Ma ciò che in un'epoca di governo bene ordinato è un male, potrebbe in un'epoca di rozzo e pessimo governo essere un bene. È meglio che l'umanità venga governata da leggi savie e bene amministrate, e da una pubblica opinione illuminata, anzi che dalle arti pretesche: ma è meglio che gli uomini vengano governati da arti siffatte, più presto che dalla violenza brutale; da un prelato come Dunstano, anzi che da un guerriero come Penda. Una società immersa nella ignoranza e retta dalla sola forza fisica, ha grande ragione a bene sperare che una classe di uomini che eserciti intellettuale e morale influenza, s'innalzi al governo della cosa pubblica. Non è dubbio che gente siffatta faccia abuso del proprio potere: ma il potere mentale, quando anche se ne abusi, è sempre migliore e più nobile di quello che consiste nella semplice forza corporea.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Dunstano Penda