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      Anche mentre le guerre delle Rose infuriavano, e' pare che il nostro paese sia stato in condizioni migliori che non erano i reami a noi vicini negli anni di pace profonda. Comino era uno dei più illuminati uomini di Stato de' tempi suoi. Aveva veduto le più ricche ed altamente civili regioni del continente; era vissuto nelle città opulente delle Fiandre, che possono chiamarsi le Manchester e le Liverpool del secolo decimoquinto; avea visitato Firenze, di fresco abbellita dalla magnificenza di Lorenzo de' Medici, e Venezia non ancora umiliata dalla Lega di Cambray. Questo uomo egregio scrisse deliberatamente, l'Inghilterra essere il paese meglio governato fra tutti quelli di cui egli avesse conoscenza; mostrò enfaticamente la Costituzione inglese come una cosa giusta e santa, la quale mentre proteggeva il popolo, rinvigoriva il braccio del principe che la rispettava. In nessun altro Stato, egli diceva, gli uomini erano tanto efficacemente guarentiti d'ogni torto. Le calamità originate dalle nostre guerre intestine gli sembravano toccare solo i nobili e i combattenti, e non lasciare vestigia simili a quelle che egli era avvezzo ad osservare altrove; non rovine di edifizi, non città spopolate.
      XX. E' non fu solo per la efficacia delle predette restrizioni, imposte alla prerogativa regia, che le sorti dell'Inghilterra procedessero più prospere di quelle degli Stati vicini. Una peculiarità di pari importanza, comunque meno avvertita, consisteva nella relazione tra i nobili e il popolo.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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