Pagina (81/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La Scozia aveva con eroico valore rivendicata la propria indipendenza; era stata, fino dal tempo di Roberto Bruce, un regno separato; ed ora veniva congiunta alla parte meridionale dell'isola con un modo che gratificava, anzi che ferire, il suo orgoglio nazionale.
      La Irlanda, dai tempi d'Enrico II in poi, non aveva potuto espellere gl'invasori stranieri; ma aveva lungamente e strenuamente lottato contro essi. Nel corso de' secoli decimoquarto e decimoquinto, la potenza inglese in quell'isola era venuta sempre decadendo, e nei giorni di Enrico VII era caduta in fondo. I dominii inglesi di quel principe erano solo le contee di Dublino e di Louth, qualche parte di Meath e di Kildare, e pochi porti di mare lungo la costiera. Un vasto tratto di Leinster non era per anche diviso in contee. Munster, Ulster e Connaught, erano governate da principotti o celti, o degeneri normanni che avevano dimenticata la origine propria, e adottato lo idioma e i costumi celtici. Ma nel secolo decimosesto, la potenza inglese vi aveva fatto grandi progressi. I semi-selvaggi capi che reggevano le contrade non sottoposte, avevano ceduto, l'uno dopo l'altro, ai luogotenenti de' Tudors. Alla perfine, pochi giorni avanti la morte d'Elisabetta, la conquista, che era stata quattrocento e pił anni prima iniziata da Strongbow, fu compita da Mountjoy. Di poco Giacomo I era asceso al trono, allorchč O'Donnell ed O'Neil, ultimi fra quelli che avevano tenuto il grado di principi indipendenti, condotti a Whitehall, gli baciarono la mano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Scozia Roberto Bruce Irlanda Enrico II Enrico VII Dublino Louth Meath Kildare Leinster Ulster Connaught Tudors Elisabetta Strongbow Mountjoy Giacomo I O'Donnell O'Neil Whitehall