Pagina (116/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se il Re fosse stato savio, si sarebbe attenuto ad una politica cauta e blanda verso la Scozia fino a che si fosse reso assoluto signore delle contrade meridionali. Imperocchè fra tutti i suoi regni la Scozia era quello dove una semplice favilla avrebbe potuto produrre un incendio generale. Non poteva temere, egli è vero che sorgesse in Edimburgo una opposizione costituzionale simile a quella ch'egli aveva incontrata in Westminster. Il Parlamento del suo regno settentrionale era un corpo ben differente da quello che portava il medesimo nome in Inghilterra. Era male costituito, poco rispettato, e non aveva mai opposto nessun limite di grave momento ad alcuno de' predecessori di Carlo. I tre Stati ragunavansi in una sola Camera. I commissari de' borghi erano considerati come dipendenti dai grandi nobili. Nessun atto poteva proporsi se prima non fosse stato approvato dai Lordi degli Articoli; comitato che in sostanza, benchè non formalmente, veniva nominato dalla Corona. Ma, quantunque il Parlamento scozzese fosse ossequioso, il popolo scozzese era sempre stato singolarmente torbido e irrefrenabile. Aveva scannato Giacomo I nella camera da letto; erasi più volte armato contro Giacomo II; aveva ucciso Giacomo III sul campo di battaglia; con la sua disobbedienza fatto morire di crepacuore Giacomo V; deposta dal trono ed imprigionata Maria; condotto in cattività il figlio di lei: l'indole di quel popolo seguitava, come sempre, ad essere intrattabile. I suoi costumi erano rozzi e marziali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Scozia Scozia Edimburgo Westminster Parlamento Inghilterra Carlo Stati Camera Lordi Articoli Corona Parlamento Giacomo I Giacomo II Giacomo III Giacomo V Maria