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      Londra ne sentì emulazione. La milizia cittadina si offerse di correre dove i suoi servigi potessero essere utili. In breve tempo si raccolsero numerose forze militari, che cominciarono a muoversi verso occidente. Gloucester fu liberata dall'assedio. I realisti in ogni angolo del reame rimasero scorati; si rinfrancò lo spirito della parte parlamentare; e i Lordi apostati, i quali di recente da Westminster erano fuggiti ad Oxford, affrettaronsi a ritornare da Oxford a Westminster.
      LIV. Cominciò allora a manifestarsi nello infermo corpo politico una nuova specie di gravi sintomi. Erano, fin da principio, nella parte parlamentare taluni uomini che volgevano in mente pensieri dai quali i più rifuggivano inorriditi. Questi uomini nelle cose di religione erano indipendenti. Pensavano che ogni congregazione cristiana aveva, sotto Cristo, suprema giurisdizione nelle faccende spirituali; che gli appelli ai sinodi provinciali e nazionali ripugnavano quasi tanto alle Scritture, quanto gli appelli alla corte dell'arcivescovo di Canterbury(21) o al Vaticano; e che il papismo, il prelatismo e il presbiterianismo, erano semplicemente tre diverse forme d'una medesima grande apostasia. In politica essi erano, servendoci della frase di quel tempo, uomini da ramo e da radice; frase che risponde al vocabolo in uso ai giorni nostri, voglio dire radicali. Non paghi di limitare il potere del monarca, bramavano di erigere una repubblica sopra le ruine del vecchio ordinamento politico. Dapprima erano poco notevoli e per numero e per importanza; ma non ancora erano trascorsi due anni di guerra, e formavano, se non la più numerosa, di certo la più potente fazione del paese.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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