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      Oliviero trovò già esistente una nobiltà ricca, rispettata e popolare agli occhi de' cittadini, quanto lo sia mai stata qualunque altra nobiltà. Se egli, come Re d'Inghilterra, avesse comandato ai Pari di accorrere al Parlamento, secondo le antiche costumanze del Regno, molti di loro avrebbero senza dubbio obbedito allo appello. Ciò non potè egli fare, ed invano offrì ai capi delle più illustri famiglie un posto nel suo nuovo Senato. Essi pensavano non potere accettare la nomina ad un'Assemblea improvvisata, senza rinunciare agli aviti diritti e tradire l'ordine loro. Il Protettore, quindi, si trovò nella necessità di riempire la Camera Alta di uomini nuovi, i quali, nelle ultime vicissitudini, s'erano resi cospicui. Fu questo il meno felice dei suoi disegni, e spiacque a tutti. La moltitudine, che sentiva venerazione ed affetto pei grandi nomi storici del paese, schernì una Camera di Lordi ove sedevano alcuni fortunati birrai e calzolai, alla quale pochi degli antichi Nobili furono invitati, e da cui tutti quei vecchi Nobili che vi furono invitati, volgevano sdegnosi le spalle.
      Il modo in che furono costituiti i Parlamenti di Cromwell, nondimeno, era cosa di poco momento, poichè egli possedeva i mezzi di condurre l'amministrazione senza il loro sostegno, e a dispetto della loro opposizione. Pare che volesse governare costituzionalmente, e sostituire l'impero delle leggi a quello della spada. Ma si accorse tosto, ch'egli, odiato com'era dai realisti e dai presbiteriani, poteva trovare salvezza soltanto nell'assolutismo.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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