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      Realisti e repubblicani, non avendo più speranza nell'aperta resistenza, cominciarono a maturare neri disegni di assassinio; ma il Protettore vigilava, ed uscendo dalle mura del suo palazzo, le spade sguainate e le corazze delle sue fide guardie facevangli siepe per ogni lato.
      S'egli fosse stato un principe crudele, licenzioso e rapace, la nazione avrebbe fatto un estremo sforzo per liberarsi dalla dominazione militare. Ma gli aggravi che pativa il paese, tuttochè eccitassero lo scontento, non erano tali da spingere grandi masse di popolo a porre a repentaglio le vite, le sostanze e la tranquillità delle proprie famiglie. Le tasse, quantunque fossero più gravose che non erano sotto gli Stuardi, non parevano di gran peso quando paragonavansi a quelle degli Stati vicini, e si ragguagliavano ai mezzi dell'Inghilterra. Le proprietà erano sicure. Perfino i Cavalieri, i quali astenevansi di turbare il nuovo Governo, godevano in pace di ciò che era loro rimasto fra il trambusto delle guerre civili. Le leggi erano violate solo ne' casi che riguardavano la salvezza e il Governo del Protettore. La giustizia tra uomo e uomo era amministrata con esattezza ed onestà non conosciute per lo innanzi. In Inghilterra non v'era stato Governo, dalla Riforma in poi, meno persecutore di quello di Cromwell nelle questioni religiose. Gli sventurati Cattolici Romani, a dir vero, appena venivano considerati come cristiani; ma al clero della caduta Chiesa Anglicana era permesso di praticare il proprio culto, a condizione di astenersi dal predicare intorno a cose politiche.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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