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      In ogni contea i militi cittadini erano pronti a muoversi, e formavano una forza non minore di centomila uomini. In Hyde Park ventimila cittadini bene armati ed equipaggiati, posti a rassegna, mostrarono tale spirito, da giustificare la speranza che all'uopo avrebbero strenuamente combattuto a difendere le botteghe e i focolari loro. La flotta secondava cordialmente la nazione. Era tempo di agitazione e d'ansietà, ma bene anco di speranza. La opinione predominante era che l'Inghilterra verrebbe liberata, ma non senza una sanguinosa e disperata lotta; e che coloro che avevano per tanto tempo governato con la spada, sarebbero spenti con la spada.
      Avventuratamente, furono allontanati i pericoli d'un conflitto. Vero è che ci fu un momento di estremo pericolo. Lambert, fuggito di prigione, chiamò i suoi compagni alle armi. Il fuoco della guerra civile si riaccese; ma innanzi che si estendesse, fu spento con pronti e vigorosi provvedimenti. Lo sciagurato imitatore di Cromwell fu fatto nuovamente prigioniero; e fallita la impresa, i soldati si perderono d'animo e rassegnaronsi al loro destino.
      Il nuovo Parlamento, che per essere stato convocato senza regio decreto, viene con maggiore proprietà chiamato Convenzione, si adunò in Westminster. I Lordi ricomparvero nella sala, dalla quale per più di undici anni erano stati espulsi a forza. Ambedue le Camere tosto invitarono il Re a ritornare alla patria. Fu proclamato con pompa non mai prima veduta. Una magnifica flotta dall'Olanda lo trasportò sulla costiera di Kent.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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